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(tratto da Storia della Puglia, di Tommaso Pedio, Capone Editore 2002)
«Nessuno sfugge al fisco angioino […] Per portare a termine i lavori iniziati dagli Svevi e per costruire nuove torri e castelli Carlo d’Angiò impone tributi straordinari alle popolazioni interessate».
Pur subendo il malgoverno angioino, le popolazioni pugliesi riescono a fronteggiare la crisi che ha colpito l’intero regno.
«i mercati e le fiere pugliesi […] sono frequentati da mercanti genovesi e toscani che […] fanno incetta di grano e lana.» Si intrattengono rapporti commerciali con Venezia e le «città dalmate».